DISTURBO

da alimentazione incontrollata

COS'E'?

COS'E'?

Il Binge Eating Disorder (in italiano Disturbo da Alimentazione Incontrollata) è un disturbo del  comportamento alimentare che spinge la persona a compiere grandi abbuffate, in modo veloce e vorace, finché non è completamente sazio.

 

Le persone che soffrono di questo disturbo si abbuffano, ma non usano in modo regolare comportamenti di compenso (vomito o uso di lassativi) come nella bulimia nervosa. Inoltre, non seguono una dieta e tendono a mangiare in eccesso anche al di fuori delle abbuffate, ciò spiega perché nella maggior parte dei casi sia presente una condizione di sovrappeso o di obesità.

 

Nella maggior parte dei casi è presente, come negli altri disturbi dell’alimentazione, un’eccessiva importanza attribuita al peso e alle forme corporei, sebbene in un sottogruppo di persone sia presente solo la ricerca del controllo alimentare e l’insoddisfazione corporea sia minore di quella osservata nella bulimia nervosa.

 

COME SI MANIFESTA?

Le persone che manifestano questo disturbo assumono, in un tempo limitato, quantità di cibo esagerate. L'esperienza è accompagnata dalla sensazione di perdita il controllo.

ABBUFFATE

Queste situazioni si ripetono anche più volte la settimana e  in momenti in cui non si percepisce una sensazione fisica di fame. A differenza della Bulimia non si riscontra il circolo vizioso tra i tentativi di restrizione, l’abbuffata e i comportamenti eliminativi (vedi Bulimia Nervosa)

CICLI

- mangiare più velocemente del normale;

- mangiare fino a quando ci si sente spiacevolmente sazi;

- mangiare grandi quantitativi di cibo anche se non ci si sente fisicamente affamati;

- mangiare da soli a causa dell’imbarazzo o vergogna per quanto si sta mangiando;

- sentirsi disgustato verso se stesso, depresso o molto in colpa dopo le abbuffate.

 

CARATTERISTICHE ABBUFFATA

- mangiare, in un periodo definito di tempo, ad esempio due ore, un quantitativo di cibo chiaramente più abbondante di quello che la maggior parte delle persone mangerebbe in un periodo e circostanze simili;

- sensazione di perdita del controllo durante l’episodio, cioè la sensazione di non riuscire a fermarsi o a controllare che cosa e quanto si sta mangiando.

 

CARATTERISTICHE ABBUFFATA/2

Le caratteristiche cliniche del disturbo da alimentazione incontrollata sono molto simili a quelle della bulimia: le persone affette sono molto preoccupate per il loro comportamento, se ne vergognano e lo giudicano un grave problema, sia per la sensazione di perdita di controllo, sia per le conseguenze che le abbuffate hanno sul peso corporeo e sulla salute.

SIMILARITA'

Il 20-30% dei soggetti che richiedono un trattamento per l’obesità e il 5-8% delle persone affette da obesità in genere soffre di un disturbo da alimentazione incontrollata.

PERCENTUALI

SOFFRO DEL DISTURBO?

I criteri diagnostici DSM-5 (il Manuale Statistico e Diagnostico dei Disturbi Mentali, 5' edizione: ovvero il volume che a livello internazionale definisce i criteri diagnostici di tutti i disturbi psicologici) del disturbo da binge-etaing sono i seguenti:

 

1. Ricorrenti episodi di abbuffate. Un episodio di abbuffata è caratterizzato da entrambi gli aspetti seguenti:

A. Mangiare, in un periodo definito di tempo (per es., un periodo di due ore) una quantità di cibo significativamente maggiore di quella che la maggior parte degli individui mangerebbe nello stesso tempo ed in circostanze simili.

B. Sensazione di perdere il controllo durante l’episodio (per es., sensazione di non riuscire a smettere di mangiare o a controllare cosa o quanto si sta mangiando).

 

2. Gli episodi di abbuffata sono associati a tre (o più) dei seguenti aspetti:

A. Mangiare molto più rapidamente del normale.

B. Mangiare fino a sentirsi spiacevolmente pieni.

C. Mangiare grandi quantità di cibo anche se non ci si sente fisicamente affamati.

D. Mangiare da soli perché a causa dell’imbarazzo per quanto si sta mangiando.

E. Sentirsi disgustati verso se stessi, depressi o assai in colpa dopo l’episodio.

 

3. È presente un marcato disagio riguardo alle abbuffate.

 

4. L’abbuffata si verifica, in media, almeno una volta alla settimana per 3 mesi.

 

5. L’abbuffata non è associata alla messa in atto sistematica di condotte compensatorie inappropriate come nella bulimia nervosa, e non si verifica esclusivamente in corso di bulimia nervosa o anoressia nervosa.

 

E' importante affidarsi ad uno specialista (Medico di famiglia, Psicoterapeuta, Psichiatra) per una diagnosi rappresentativa del disturbo, se si pensa di avere qualche sintomo relativo al disturbo, INTERVENIRE TEMPESTIVAMENTE fa la differenza.

NON ASPETTATE, AGITE PRECOCEMENTE!

 

CAUSE

CONCAUSE

FATTORI DI RISCHIO 1

FATTORI DI RISCHIO 2

FATTORI DI RISCHIO 3

Come intervengono?

Ambiente Familiare

Esperienze

Personalità

Mangiare, è incorporare un territorio.

Jean Brunhes

 

EFFETTI

Il disturbo da alimentazione incontrollata influenza negativamente la vita della persona che ne soffre sia da un punto di vista fisico che da un punto di vista psicologico e sociale.

 

Possono esserci, infatti, delle complicazioni mediche che sono di solito secondarie allo stato di obesità (es. ridotta aspettativa di vita, diabete, malattie cardiovascolari, apnee notturne, certi tipi di cancro, dislipidemia, colelitiasi e ipertensione arteriosa). Di solito i problemi legati al fisico richiedono la normalizzazione del peso, dell’alimentazione e, se presenti, la sospensione dei comportamenti di compenso (es. uso improprio di lassativi e diuretici) .

 

Dal punto di vista psicologico le persone sviluppano spesso depressione o stress conseguentemente al problema alimentare, e possono presentare isolamento sociale, poiché si vergognano del proprio stile alimentare o per il fatto di essere in condizione di soprappeso o di obesità.

 

Se pensa di avere i sintomi o caratteristiche simili a questo disturbo, sappia che ESISTONO DELLE OTTIME TERAPIE PER TRATTARLO.

Non si faccia confondere da convinzioni come:

'è troppo difficile',

'è troppo tardi'

'sono troppo vecchio'.

Il benessere psicologico che si raggiunge risolvendo i propri disturbi E' UN DIRITTO DI TUTTE LE PERSONE, che si può raggiungere REALMENTE, affidandosi ad uno psicoterapeuta esperto.

IMPARARE A STARE BENE SI PUO',

davvero.

 

 

 

Se ritiene di soffrire di questo disturbo,

se vuole informazioni a riguardo o

desidera prendere un appuntamento,

non esiti a contattarmi:

 

Dott. Riccardo Trazzi - Psicologo e Psicoterapeuta

 

Riceve a:

- Bologna, via Regnoli 4/b

- Imola, via Emilia 304

- Castel S. Pietro Terme, via Grassi 7

 

Tel. 393.1935008

E-mail trazzi.riccardo@gmail.com

Invio del modulo in corso...

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Dott. Riccardo Trazzi - Psicologo e Psicoterapeuta Tel. 393.1935008 www.psicologo-bologna.com

Il Binge Eating Disorder (in italiano Disturbo da Alimentazione Incontrollata) è un disturbo del  comportamento alimentare che spinge la persona a compiere grandi abbuffate, in modo veloce e vorace, finché non è completamente sazio.

 

Le persone che soffrono di questo disturbo si abbuffano, ma non usano in modo regolare comportamenti di compenso (vomito o uso di lassativi) come nella bulimia nervosa. Inoltre, non seguono una dieta e tendono a mangiare in eccesso anche al di fuori delle abbuffate, ciò spiega perché nella maggior parte dei casi sia presente una condizione di sovrappeso o di obesità.

 

Nella maggior parte dei casi è presente, come negli altri disturbi dell’alimentazione, un’eccessiva importanza attribuita al peso e alle forme corporei, sebbene in un sottogruppo di persone sia presente solo la ricerca del controllo alimentare e l’insoddisfazione corporea sia minore di quella osservata nella bulimia nervosa.

I criteri diagnostici DSM-5 (il Manuale Statistico e Diagnostico dei Disturbi Mentali, 5' edizione: ovvero il volume che a livello internazionale definisce i criteri diagnostici di tutti i disturbi psicologici) del disturbo da binge-etaing sono i seguenti:

 

1. Ricorrenti episodi di abbuffate. Un episodio di abbuffata è caratterizzato da entrambi gli aspetti seguenti:

A.Mangiare, in un periodo definito di tempo (per es., un periodo di due ore) una quantità di cibo significativamente maggiore di quella che la maggior parte degli individui mangerebbe nello stesso tempo ed in circostanze simili.

B. Sensazione di perdere il controllo durante l’episodio (per es., sensazione di non riuscire a smettere di mangiare o a controllare cosa o quanto si sta mangiando).

 

2. Gli episodi di abbuffata sono associati a tre (o più) dei seguenti aspetti:

A. Mangiare molto più rapidamente del normale.

B. Mangiare fino a sentirsi spiacevolmente pieni.

C. Mangiare grandi quantità di cibo anche se non ci si sente fisicamente affamati.

D. Mangiare da soli perché a causa dell’imbarazzo per quanto si sta mangiando.

E. Sentirsi disgustati verso se stessi, depressi o assai in colpa dopo l’episodio.

 

3. È presente un marcato disagio riguardo alle abbuffate.

 

4. L’abbuffata si verifica, in media, almeno una volta alla settimana per 3 mesi.

 

5. L’abbuffata non è associata alla messa in atto sistematica di condotte compensatorie inappropriate come nella bulimia nervosa, e non si verifica esclusivamente in corso di bulimia nervosa o anoressia nervosa.

 

E' importante affidarsi ad uno specialista (Medico di famiglia, Psicoterapeuta, Psichiatra) per una diagnosi rappresentativa del disturbo, se si pensa di avere qualche sintomo relativo al disturbo, INTERVENIRE TEMPESTIVAMENTE fa la differenza.

NON ASPETTATE, AGITE PRECOCEMENTE!

 

Il disturbo da alimentazione incontrollata influenza negativamente la vita della persona che ne soffre sia da un punto di vista fisico che da un punto di vista psicologico e sociale.

 

Possono esserci, infatti, delle complicazioni mediche che sono di solito secondarie allo stato di obesità (es. ridotta aspettativa di vita, diabete, malattie cardiovascolari, apnee notturne, certi tipi di cancro, dislipidemia, colelitiasi e ipertensione arteriosa). Di solito i problemi legati al fisico richiedono la normalizzazione del peso, dell’alimentazione e, se presenti, la sospensione dei comportamenti di compenso (es. uso improprio di lassativi e diuretici) .

 

Dal punto di vista psicologico le persone sviluppano spesso depressione o stress conseguentemente al problema alimentare, e possono presentare isolamento sociale, poiché si vergognano del proprio stile alimentare o per il fatto di essere in condizione di soprappeso o di obesità.

 

Se pensa di avere i sintomi o caratteristiche simili a questo disturbo, sappia che ESISTONO DELLE OTTIME TERAPIE PER TRATTARLO.

Non si faccia confondere da convinzioni come:

'è troppo difficile',

'è troppo tardi'

'sono troppo vecchio'.

Il benessere psicologico che si raggiunge risolvendo i propri disturbi E' UN DIRITTO DI TUTTE LE PERSONE, che si può raggiungere REALMENTE, affidandosi ad uno psicoterapeuta esperto.

IMPARARE A STARE BENE SI PUO',

davvero.

Il Binge Eating Disorder (in italiano Disturbo da Alimentazione Incontrollata) è un disturbo del  comportamento alimentare che spinge la persona a compiere grandi abbuffate, in modo veloce e vorace, finché non è completamente sazio.

 

Le persone che soffrono di questo disturbo si abbuffano, ma non usano in modo regolare comportamenti di compenso (vomito o uso di lassativi) come nella bulimia nervosa. Inoltre, non seguono una dieta e tendono a mangiare in eccesso anche al di fuori delle abbuffate, ciò spiega perché nella maggior parte dei casi sia presente una condizione di sovrappeso o di obesità.

 

Nella maggior parte dei casi è presente, come negli altri disturbi dell’alimentazione, un’eccessiva importanza attribuita al peso e alle forme corporei, sebbene in un sottogruppo di persone sia presente solo la ricerca del controllo alimentare e l’insoddisfazione corporea sia minore di quella osservata nella bulimia nervosa.

I criteri diagnostici DSM-5 (il Manuale Statistico e Diagnostico dei Disturbi Mentali, 5' edizione: ovvero il volume che a livello internazionale definisce i criteri diagnostici di tutti i disturbi psicologici) del disturbo da binge-etaing sono i seguenti:

 

1. Ricorrenti episodi di abbuffate. Un episodio di abbuffata è caratterizzato da entrambi gli aspetti seguenti:

A.Mangiare, in un periodo definito di tempo (per es., un periodo di due ore) una quantità di cibo significativamente maggiore di quella che la maggior parte degli individui mangerebbe nello stesso tempo ed in circostanze simili.

B. Sensazione di perdere il controllo durante l’episodio (per es., sensazione di non riuscire a smettere di mangiare o a controllare cosa o quanto si sta mangiando).

 

2. Gli episodi di abbuffata sono associati a tre (o più) dei seguenti aspetti:

A. Mangiare molto più rapidamente del normale.

B. Mangiare fino a sentirsi spiacevolmente pieni.

C. Mangiare grandi quantità di cibo anche se non ci si sente fisicamente affamati.

D. Mangiare da soli perché a causa dell’imbarazzo per quanto si sta mangiando.

E. Sentirsi disgustati verso se stessi, depressi o assai in colpa dopo l’episodio.

 

3. È presente un marcato disagio riguardo alle abbuffate.

 

4. L’abbuffata si verifica, in media, almeno una volta alla settimana per 3 mesi.

 

5. L’abbuffata non è associata alla messa in atto sistematica di condotte compensatorie inappropriate come nella bulimia nervosa, e non si verifica esclusivamente in corso di bulimia nervosa o anoressia nervosa.

 

E' importante affidarsi ad uno specialista (Medico di famiglia, Psicoterapeuta, Psichiatra) per una diagnosi rappresentativa del disturbo, se si pensa di avere qualche sintomo relativo al disturbo, INTERVENIRE TEMPESTIVAMENTE fa la differenza.

NON ASPETTATE, AGITE PRECOCEMENTE!

 

Il disturbo da alimentazione incontrollata influenza negativamente la vita della persona che ne soffre sia da un punto di vista fisico che da un punto di vista psicologico e sociale.

 

Possono esserci, infatti, delle complicazioni mediche che sono di solito secondarie allo stato di obesità (es. ridotta aspettativa di vita, diabete, malattie cardiovascolari, apnee notturne, certi tipi di cancro, dislipidemia, colelitiasi e ipertensione arteriosa). Di solito i problemi legati al fisico richiedono la normalizzazione del peso, dell’alimentazione e, se presenti, la sospensione dei comportamenti di compenso (es. uso improprio di lassativi e diuretici) .

 

Dal punto di vista psicologico le persone sviluppano spesso depressione o stress conseguentemente al problema alimentare, e possono presentare isolamento sociale, poiché si vergognano del proprio stile alimentare o per il fatto di essere in condizione di soprappeso o di obesità.

 

Se pensa di avere i sintomi o caratteristiche simili a questo disturbo, sappia che ESISTONO DELLE OTTIME TERAPIE PER TRATTARLO.

Non si faccia confondere da convinzioni come:

'è troppo difficile',

'è troppo tardi'

'sono troppo vecchio'.

Il benessere psicologico che si raggiunge risolvendo i propri disturbi E' UN DIRITTO DI TUTTE LE PERSONE, che si può raggiungere REALMENTE, affidandosi ad uno psicoterapeuta esperto.

IMPARARE A STARE BENE SI PUO',

davvero.

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Il Binge Eating Disorder (in italiano Disturbo da Alimentazione Incontrollata) è un disturbo del  comportamento alimentare che spinge la persona a compiere grandi abbuffate, in modo veloce e vorace, finché non è completamente sazio.

 

Le persone che soffrono di questo disturbo si abbuffano, ma non usano in modo regolare comportamenti di compenso (vomito o uso di lassativi) come nella bulimia nervosa. Inoltre, non seguono una dieta e tendono a mangiare in eccesso anche al di fuori delle abbuffate, ciò spiega perché nella maggior parte dei casi sia presente una condizione di sovrappeso o di obesità.

 

Nella maggior parte dei casi è presente, come negli altri disturbi dell’alimentazione, un’eccessiva importanza attribuita al peso e alle forme corporei, sebbene in un sottogruppo di persone sia presente solo la ricerca del controllo alimentare e l’insoddisfazione corporea sia minore di quella osservata nella bulimia nervosa.

I criteri diagnostici DSM-5 (il Manuale Statistico e Diagnostico dei Disturbi Mentali, 5' edizione: ovvero il volume che a livello internazionale definisce i criteri diagnostici di tutti i disturbi psicologici) del disturbo da binge-etaing sono i seguenti:

 

1. Ricorrenti episodi di abbuffate. Un episodio di abbuffata è caratterizzato da entrambi gli aspetti seguenti:

A.Mangiare, in un periodo definito di tempo (per es., un periodo di due ore) una quantità di cibo significativamente maggiore di quella che la maggior parte degli individui mangerebbe nello stesso tempo ed in circostanze simili.

B. Sensazione di perdere il controllo durante l’episodio (per es., sensazione di non riuscire a smettere di mangiare o a controllare cosa o quanto si sta mangiando).

 

2. Gli episodi di abbuffata sono associati a tre (o più) dei seguenti aspetti:

A. Mangiare molto più rapidamente del normale.

B. Mangiare fino a sentirsi spiacevolmente pieni.

C. Mangiare grandi quantità di cibo anche se non ci si sente fisicamente affamati.

D. Mangiare da soli perché a causa dell’imbarazzo per quanto si sta mangiando.

E. Sentirsi disgustati verso se stessi, depressi o assai in colpa dopo l’episodio.

 

3. È presente un marcato disagio riguardo alle abbuffate.

 

4. L’abbuffata si verifica, in media, almeno una volta alla settimana per 3 mesi.

 

5. L’abbuffata non è associata alla messa in atto sistematica di condotte compensatorie inappropriate come nella bulimia nervosa, e non si verifica esclusivamente in corso di bulimia nervosa o anoressia nervosa.

 

E' importante affidarsi ad uno specialista (Medico di famiglia, Psicoterapeuta, Psichiatra) per una diagnosi rappresentativa del disturbo, se si pensa di avere qualche sintomo relativo al disturbo, INTERVENIRE TEMPESTIVAMENTE fa la differenza.

NON ASPETTATE, AGITE PRECOCEMENTE!

 

Il disturbo da alimentazione incontrollata influenza negativamente la vita della persona che ne soffre sia da un punto di vista fisico che da un punto di vista psicologico e sociale.

 

Possono esserci, infatti, delle complicazioni mediche che sono di solito secondarie allo stato di obesità (es. ridotta aspettativa di vita, diabete, malattie cardiovascolari, apnee notturne, certi tipi di cancro, dislipidemia, colelitiasi e ipertensione arteriosa). Di solito i problemi legati al fisico richiedono la normalizzazione del peso, dell’alimentazione e, se presenti, la sospensione dei comportamenti di compenso (es. uso improprio di lassativi e diuretici) .

 

Dal punto di vista psicologico le persone sviluppano spesso depressione o stress conseguentemente al problema alimentare, e possono presentare isolamento sociale, poiché si vergognano del proprio stile alimentare o per il fatto di essere in condizione di soprappeso o di obesità.

 

Se pensa di avere i sintomi o caratteristiche simili a questo disturbo, sappia che ESISTONO DELLE OTTIME TERAPIE PER TRATTARLO.

Non si faccia confondere da convinzioni come:

'è troppo difficile',

'è troppo tardi'

'sono troppo vecchio'.

Il benessere psicologico che si raggiunge risolvendo i propri disturbi E' UN DIRITTO DI TUTTE LE PERSONE, che si può raggiungere REALMENTE, affidandosi ad uno psicoterapeuta esperto.

IMPARARE A STARE BENE SI PUO',

davvero.

Se ritiene di soffrire di questo disturbo,

se vuole informazioni a riguardo o

desidera prendere un appuntamento,

non esiti a contattarmi:

 

Dott. Riccardo Trazzi - Psicologo e Psicoterapeuta

 

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Le persone che soffrono di questo disturbo si abbuffano, ma non usano in modo regolare comportamenti di compenso (vomito o uso di lassativi) come nella bulimia nervosa. Inoltre, non seguono una dieta e tendono a mangiare in eccesso anche al di fuori delle abbuffate, ciò spiega perché nella maggior parte dei casi sia presente una condizione di sovrappeso o di obesità.

 

Nella maggior parte dei casi è presente, come negli altri disturbi dell’alimentazione, un’eccessiva importanza attribuita al peso e alle forme corporei, sebbene in un sottogruppo di persone sia presente solo la ricerca del controllo alimentare e l’insoddisfazione corporea sia minore di quella osservata nella bulimia nervosa.

I criteri diagnostici DSM-5 (il Manuale Statistico e Diagnostico dei Disturbi Mentali, 5' edizione: ovvero il volume che a livello internazionale definisce i criteri diagnostici di tutti i disturbi psicologici) del disturbo da binge-etaing sono i seguenti:

 

1. Ricorrenti episodi di abbuffate. Un episodio di abbuffata è caratterizzato da entrambi gli aspetti seguenti:

A.Mangiare, in un periodo definito di tempo (per es., un periodo di due ore) una quantità di cibo significativamente maggiore di quella che la maggior parte degli individui mangerebbe nello stesso tempo ed in circostanze simili.

B. Sensazione di perdere il controllo durante l’episodio (per es., sensazione di non riuscire a smettere di mangiare o a controllare cosa o quanto si sta mangiando).

 

2. Gli episodi di abbuffata sono associati a tre (o più) dei seguenti aspetti:

A. Mangiare molto più rapidamente del normale.

B. Mangiare fino a sentirsi spiacevolmente pieni.

C. Mangiare grandi quantità di cibo anche se non ci si sente fisicamente affamati.

D. Mangiare da soli perché a causa dell’imbarazzo per quanto si sta mangiando.

E. Sentirsi disgustati verso se stessi, depressi o assai in colpa dopo l’episodio.

 

3. È presente un marcato disagio riguardo alle abbuffate.

 

4. L’abbuffata si verifica, in media, almeno una volta alla settimana per 3 mesi.

 

5. L’abbuffata non è associata alla messa in atto sistematica di condotte compensatorie inappropriate come nella bulimia nervosa, e non si verifica esclusivamente in corso di bulimia nervosa o anoressia nervosa.

 

E' importante affidarsi ad uno specialista (Medico di famiglia, Psicoterapeuta, Psichiatra) per una diagnosi rappresentativa del disturbo, se si pensa di avere qualche sintomo relativo al disturbo, INTERVENIRE TEMPESTIVAMENTE fa la differenza.

NON ASPETTATE, AGITE PRECOCEMENTE!

 

Il disturbo da alimentazione incontrollata influenza negativamente la vita della persona che ne soffre sia da un punto di vista fisico che da un punto di vista psicologico e sociale.

 

Possono esserci, infatti, delle complicazioni mediche che sono di solito secondarie allo stato di obesità (es. ridotta aspettativa di vita, diabete, malattie cardiovascolari, apnee notturne, certi tipi di cancro, dislipidemia, colelitiasi e ipertensione arteriosa). Di solito i problemi legati al fisico richiedono la normalizzazione del peso, dell’alimentazione e, se presenti, la sospensione dei comportamenti di compenso (es. uso improprio di lassativi e diuretici) .

 

Dal punto di vista psicologico le persone sviluppano spesso depressione o stress conseguentemente al problema alimentare, e possono presentare isolamento sociale, poiché si vergognano del proprio stile alimentare o per il fatto di essere in condizione di soprappeso o di obesità.

 

Se pensa di avere i sintomi o caratteristiche simili a questo disturbo, sappia che ESISTONO DELLE OTTIME TERAPIE PER TRATTARLO.

Non si faccia confondere da convinzioni come:

'è troppo difficile',

'è troppo tardi'

'sono troppo vecchio'.

Il benessere psicologico che si raggiunge risolvendo i propri disturbi E' UN DIRITTO DI TUTTE LE PERSONE, che si può raggiungere REALMENTE, affidandosi ad uno psicoterapeuta esperto.

IMPARARE A STARE BENE SI PUO',

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Se ritiene di soffrire di questo disturbo,

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Il Binge Eating Disorder (in italiano Disturbo da Alimentazione Incontrollata) è un disturbo del  comportamento alimentare che spinge la persona a compiere grandi abbuffate, in modo veloce e vorace, finché non è completamente sazio.

 

Le persone che soffrono di questo disturbo si abbuffano, ma non usano in modo regolare comportamenti di compenso (vomito o uso di lassativi) come nella bulimia nervosa. Inoltre, non seguono una dieta e tendono a mangiare in eccesso anche al di fuori delle abbuffate, ciò spiega perché nella maggior parte dei casi sia presente una condizione di sovrappeso o di obesità.

 

Nella maggior parte dei casi è presente, come negli altri disturbi dell’alimentazione, un’eccessiva importanza attribuita al peso e alle forme corporei, sebbene in un sottogruppo di persone sia presente solo la ricerca del controllo alimentare e l’insoddisfazione corporea sia minore di quella osservata nella bulimia nervosa.

I criteri diagnostici DSM-5 (il Manuale Statistico e Diagnostico dei Disturbi Mentali, 5' edizione: ovvero il volume che a livello internazionale definisce i criteri diagnostici di tutti i disturbi psicologici) del disturbo da binge-etaing sono i seguenti:

 

1. Ricorrenti episodi di abbuffate. Un episodio di abbuffata è caratterizzato da entrambi gli aspetti seguenti:

A.Mangiare, in un periodo definito di tempo (per es., un periodo di due ore) una quantità di cibo significativamente maggiore di quella che la maggior parte degli individui mangerebbe nello stesso tempo ed in circostanze simili.

B. Sensazione di perdere il controllo durante l’episodio (per es., sensazione di non riuscire a smettere di mangiare o a controllare cosa o quanto si sta mangiando).

 

2. Gli episodi di abbuffata sono associati a tre (o più) dei seguenti aspetti:

A. Mangiare molto più rapidamente del normale.

B. Mangiare fino a sentirsi spiacevolmente pieni.

C. Mangiare grandi quantità di cibo anche se non ci si sente fisicamente affamati.

D. Mangiare da soli perché a causa dell’imbarazzo per quanto si sta mangiando.

E. Sentirsi disgustati verso se stessi, depressi o assai in colpa dopo l’episodio.

 

3. È presente un marcato disagio riguardo alle abbuffate.

 

4. L’abbuffata si verifica, in media, almeno una volta alla settimana per 3 mesi.

 

5. L’abbuffata non è associata alla messa in atto sistematica di condotte compensatorie inappropriate come nella bulimia nervosa, e non si verifica esclusivamente in corso di bulimia nervosa o anoressia nervosa.

 

E' importante affidarsi ad uno specialista (Medico di famiglia, Psicoterapeuta, Psichiatra) per una diagnosi rappresentativa del disturbo, se si pensa di avere qualche sintomo relativo al disturbo, INTERVENIRE TEMPESTIVAMENTE fa la differenza.

NON ASPETTATE, AGITE PRECOCEMENTE!

 

Il disturbo da alimentazione incontrollata influenza negativamente la vita della persona che ne soffre sia da un punto di vista fisico che da un punto di vista psicologico e sociale.

 

Possono esserci, infatti, delle complicazioni mediche che sono di solito secondarie allo stato di obesità (es. ridotta aspettativa di vita, diabete, malattie cardiovascolari, apnee notturne, certi tipi di cancro, dislipidemia, colelitiasi e ipertensione arteriosa). Di solito i problemi legati al fisico richiedono la normalizzazione del peso, dell’alimentazione e, se presenti, la sospensione dei comportamenti di compenso (es. uso improprio di lassativi e diuretici) .

 

Dal punto di vista psicologico le persone sviluppano spesso depressione o stress conseguentemente al problema alimentare, e possono presentare isolamento sociale, poiché si vergognano del proprio stile alimentare o per il fatto di essere in condizione di soprappeso o di obesità.

 

Se pensa di avere i sintomi o caratteristiche simili a questo disturbo, sappia che ESISTONO DELLE OTTIME TERAPIE PER TRATTARLO.

Non si faccia confondere da convinzioni come:

'è troppo difficile',

'è troppo tardi'

'sono troppo vecchio'.

Il benessere psicologico che si raggiunge risolvendo i propri disturbi E' UN DIRITTO DI TUTTE LE PERSONE, che si può raggiungere REALMENTE, affidandosi ad uno psicoterapeuta esperto.

IMPARARE A STARE BENE SI PUO',

davvero.

Se ritiene di soffrire di questo disturbo,

se vuole informazioni a riguardo o

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Riceve a:

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Tel. 393.1935008

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Invio del modulo in corso...

Il server ha riscontrato un errore.

Modulo ricevuto.

Il Binge Eating Disorder (in italiano Disturbo da Alimentazione Incontrollata) è un disturbo del  comportamento alimentare che spinge la persona a compiere grandi abbuffate, in modo veloce e vorace, finché non è completamente sazio.

 

Le persone che soffrono di questo disturbo si abbuffano, ma non usano in modo regolare comportamenti di compenso (vomito o uso di lassativi) come nella bulimia nervosa. Inoltre, non seguono una dieta e tendono a mangiare in eccesso anche al di fuori delle abbuffate, ciò spiega perché nella maggior parte dei casi sia presente una condizione di sovrappeso o di obesità.

 

Nella maggior parte dei casi è presente, come negli altri disturbi dell’alimentazione, un’eccessiva importanza attribuita al peso e alle forme corporei, sebbene in un sottogruppo di persone sia presente solo la ricerca del controllo alimentare e l’insoddisfazione corporea sia minore di quella osservata nella bulimia nervosa.

I criteri diagnostici DSM-5 (il Manuale Statistico e Diagnostico dei Disturbi Mentali, 5' edizione: ovvero il volume che a livello internazionale definisce i criteri diagnostici di tutti i disturbi psicologici) del disturbo da binge-etaing sono i seguenti:

 

1. Ricorrenti episodi di abbuffate. Un episodio di abbuffata è caratterizzato da entrambi gli aspetti seguenti:

A.Mangiare, in un periodo definito di tempo (per es., un periodo di due ore) una quantità di cibo significativamente maggiore di quella che la maggior parte degli individui mangerebbe nello stesso tempo ed in circostanze simili.

B. Sensazione di perdere il controllo durante l’episodio (per es., sensazione di non riuscire a smettere di mangiare o a controllare cosa o quanto si sta mangiando).

 

2. Gli episodi di abbuffata sono associati a tre (o più) dei seguenti aspetti:

A. Mangiare molto più rapidamente del normale.

B. Mangiare fino a sentirsi spiacevolmente pieni.

C. Mangiare grandi quantità di cibo anche se non ci si sente fisicamente affamati.

D. Mangiare da soli perché a causa dell’imbarazzo per quanto si sta mangiando.

E. Sentirsi disgustati verso se stessi, depressi o assai in colpa dopo l’episodio.

 

3. È presente un marcato disagio riguardo alle abbuffate.

 

4. L’abbuffata si verifica, in media, almeno una volta alla settimana per 3 mesi.

 

5. L’abbuffata non è associata alla messa in atto sistematica di condotte compensatorie inappropriate come nella bulimia nervosa, e non si verifica esclusivamente in corso di bulimia nervosa o anoressia nervosa.

 

E' importante affidarsi ad uno specialista (Medico di famiglia, Psicoterapeuta, Psichiatra) per una diagnosi rappresentativa del disturbo, se si pensa di avere qualche sintomo relativo al disturbo, INTERVENIRE TEMPESTIVAMENTE fa la differenza.

NON ASPETTATE, AGITE PRECOCEMENTE!

Il disturbo da alimentazione incontrollata influenza negativamente la vita della persona che ne soffre sia da un punto di vista fisico che da un punto di vista psicologico e sociale.

 

Possono esserci, infatti, delle complicazioni mediche che sono di solito secondarie allo stato di obesità (es. ridotta aspettativa di vita, diabete, malattie cardiovascolari, apnee notturne, certi tipi di cancro, dislipidemia, colelitiasi e ipertensione arteriosa). Di solito i problemi legati al fisico richiedono la normalizzazione del peso, dell’alimentazione e, se presenti, la sospensione dei comportamenti di compenso (es. uso improprio di lassativi e diuretici) .

 

Dal punto di vista psicologico le persone sviluppano spesso depressione o stress conseguentemente al problema alimentare, e possono presentare isolamento sociale, poiché si vergognano del proprio stile alimentare o per il fatto di essere in condizione di soprappeso o di obesità.

 

Se pensa di avere i sintomi o caratteristiche simili a questo disturbo, sappia che ESISTONO DELLE OTTIME TERAPIE PER TRATTARLO.

Non si faccia confondere da convinzioni come:

'è troppo difficile',

'è troppo tardi'

'sono troppo vecchio'.

Il benessere psicologico che si raggiunge risolvendo i propri disturbi E' UN DIRITTO DI TUTTE LE PERSONE, che si può raggiungere REALMENTE, affidandosi ad uno psicoterapeuta esperto.

IMPARARE A STARE BENE SI PUO',

davvero.

Se ritiene di soffrire di questo disturbo,

se vuole informazioni a riguardo o

desidera prendere un appuntamento,

non esiti a contattarmi:

 

Dott. Riccardo Trazzi - Psicologo e Psicoterapeuta

 

Riceve a:

- Bologna, via Regnoli 4/b

- Imola, via Emilia 304

- Castel S. Pietro Terme,

via Grassi 7

 

Tel. 393.1935008

E-mail trazzi.riccardo@gmail.com

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